Descrizione
L’idea alla base del progetto risiede nel desiderio di rendere partecipe la comunità del territorio alla valorizzazione dei suoi spazi e luoghi educativi, a partire dal nido d’infanzia, contribuendo a ridare vigore e valore educativo a ciò che lo rende più aperto, accogliente, vivibile, versatile e speciale come spazio inserito nella sua comunità, ovvero il suo giardino, primo gradino per l’apertura delle nuove generazioni alla propria realtà territoriale. Ma in che modo? Si tratta di sensibilizzare la comunità all’importanza di un’educazione all’aperto e soprattutto consolidare la partecipazione di tutti alla realizzazione di questo spazio, ognuno con il proprio contributo, mettendo un pezzetto di territorio in ogni spazio o arredo che lo caratterizzi, promuovendo un’immagine educativa e di collaborazione in un’ottica ecologica attraverso l’utilizzo di materiali naturali o riciclabili nel pieno rispetto dell’ambiente. Non si tratta dunque semplicemente di “abbellire” uno spazio esterno per renderlo più piacevole, ma promuovere la partecipazione dei cittadini alla valorizzazione dei loro ambienti, informare e formare il personale educativo, i genitori, ma non solo, l’intera comunità del valore educativo che un ambiente naturale può portare, partendo da un piccolo ambiente come il nido fino a diventare un intero territorio che si prende cura di sé.
Fondamenti teorici e modelli di riferimento
L’outdoor education è una risposta all’espressione dei rapporti mutati tra uomo e ambiente ed una proposta pedagogica per i nuovi stili di vita imposti anche dalla recente pandemia. Ogni ambiente viene studiato perché al suo interno sia inserita la miglior soluzione per una didattica attiva e partecipata, una vera e propria mappa di apprendimento.
Le aree esterne amplificano la sperimentazione attraverso l’uso di materiali naturali con una continua ricerca e sostengono la manualità quale gesto per modellare la realtà. Le attività in natura coinvolgono il corpo e i sensi, introducendo la dimensione dell’attesa, dell’osservazione, della
curiosità; si tratta di conciliare tempi di apprendimento con tempi dell’esperienza, la scelta di tempi più lenti e distesi per il raggiungimento di tempi più solidi e radicati. Inoltre l’ambiente offre ai bambini livelli di difficoltà graduali, differenziazione di schemi motori e contatto con gli elementi naturali, offrendo un percorso di crescita armonico. Vivere lo spazio di gioco, di movimento, della socialità dell’avventura, compreso il “correre il rischio” per imparare a valutarlo, assecondare e superare le paure, mettersi alla prova e provare emozioni. Un atteggiamento iperprotettivo nei confronti dei bambini può espropriarli di alcune esperienze necessarie per il loro sviluppo. L’idea di rendere educativo lo spazio esterno, pensato ed organizzato in ogni sua parte, ma allo stesso tempo flessibile, mutevole con le stagioni, imprevedibile nei colori nelle forme e nelle luci che cambiano ogni giorno, consente di rendere vivibile all’aperto ogni esperienza di routine quotidiana (dal gioco libero ai giochi di socializzazione, dai momenti di lettura e musica condivisa alla merenda, dai giochi di esplorazione e manipolazione ai momenti di relax).
I punti cardine di un’educazione all’aperto sono:
- l’apprendimento esperienziale, che si attua attraverso l’esperienza concreta, l’osservazione riflessiva e la sperimentazione attiva, non trasmissivo; un’esperienza che diventa “maestra di vita”, un’educazione svincolata da regole e imposizioni per lasciare spazio a alla naturalità dell’individuo che
- il valore del luogo e del territorio come fonte primaria di stimoli per l’apprendimento. Questo approccio è strettamente connesso all’educazione ambientale e all’educazione per uno sviluppo sostenibile, con l’obiettivo di connettere i bambini con la propria comunità, consentendo loro l’analisi delle relazioni intercorrenti tra i vari elementi dell’ambiente circostante del bambino, in linea con i principi di sostenibilità promossi dall’Agenda
Il rinnovamento della società passa anche da un nuovo modo di educare i cittadini di oggi e di domani, immersi nel processo di rinnovamento economico, sociale e tecnologico che prevede l’obbligo per i formatori e docenti di aprirsi e collaborare dato che l’azione pedagogica non può cadere solo su di loro. Un Patto di corresponsabilità educativa scuola- famiglia che diventa un “patto di comunità”, che rafforza l’alleanza tra scuola e comunità educante. Luigina Mortari sottolinea l’importanza della cura per l’ecologia e la cultura verde, promuovendo la motivazione all’impegno concreto nella tutela dell’ambiente, un impegno collettivo e solidale che favorisce la partecipazione civica.
Tra gli obiettivi quello di prevenire e combattere le nuove povertà educative, la dispersione scolastica e fallimento educativo con approccio partecipativo, cooperativo e solidale di tutti gli attori in campo, che si impegnano a valorizzare tutte le esperienze e risorse del territorio.
Obiettivi generali:
- sensibilizzare tutti gli attori della comunità ai temi dell’outdoor education e dell’apprendimento esperienziale;
- valorizzare il territorio come fonte primaria di stimoli per l’apprendimento;
- coinvolgere la comunità e consentire ai cittadini di contribuire al processo educativo dei bambini, per un fine pedagogico che non spetta solo all’ambito
- promuovere un’educazione solidale ed ecologica, finalizzata al rispetto per l’ambiente.
Obiettivi specifici:
-favorire quotidianamente l’apprendimento attraverso il contatto diretto con la natura e il territorio.
- acquisire una maggiore consapevolezza dell’ambiente in cui si vive, sia per i bambini sia per tutti gli attori coinvolti;
- diffondere una cultura ecologica ed incrementare la partecipazione alla vita sociale, potenziando le competenze di cittadinanza attiva;
- conoscere il territorio e sviluppare il senso di appartenenza ad una comunità;
Realizzazione del progetto:
- Due incontri di formazione per il personale educativo del nido sul tema dell’outdoor education e dei sui benefici, scambio di idee e proposte per la realizzazione dei campi esperienziali da proporre ai bambini; (6/8 ore di formazione per il personale)
- Un incontro con le famiglie dei bambini di sensibilizzazione alle tematiche di apprendimento esperienziale e di presentazione del progetto di ristrutturazione e progettazione del giardino; (2 ore di incontro, compreso il personale)
- Un incontro aperto alla comunità per promuovere l’iniziativa di coinvolgimento dei cittadini al progetto di realizzazione, sistemazione e arredo dello spazio esterno del nido attraverso il contributo di ognuno con materiali e oggetti di recupero, ristrutturazione e realizzazione di elementi per il giardino (forniture di bancali, legna, materiali per percorsi sensoriali, tende per creare zone in ombra, realizzazione di giochi fatti a mano con elementi naturali, attrezzi per ‘orto e il giardinaggio…); (1 ora di incontro con la presenza del personale del nido, un promotore di citybility e le figure di rappresentanza dei servizi scolastici del Comune)
- Due mattinate di realizzazione e costruzione degli elementi d’arredo per l’esterno con la presenza dei genitori e degli adulti coinvolti direttamente al nido. (da considerarsi l’acquisto di alcuni materiali per la realizzazione: pittura, impregnanti per il legno, lucidanti, compensato, viti e materiali di assemblaggio)
Quali esiti e cambiamenti?
Ci auguriamo che a partire da piccole esperienze concrete come quelle di ridare vita ad un piccolo giardino del nido e contribuire a migliorare un ambiente educativo così importante, possa consolidare nella comunità l’idea di sentirsi parte di un programma educativo che coinvolge l’intero territorio, con un approccio di collaborazione e lavoro di rete tra le diverse realtà presenti e pensato per il futuro dei propri piccoli cittadini.